Mi fa particolarmente piacere portare l’ormai tradizionale saluto mio e del Consiglio Regionale del Veneto alla Fiera di Santo Stefano di Concordia Sagittaria che quest’anno giunge alla sua 43ima edizione, dopo aver superato, pur con grandi difficoltà di carattere organizzativo, anche gli ostacoli derivanti dalla pandemia che non sono comunque stati tali da impedirne la realizzazione. Una manifestazione fieristica che negli anni ha saputo crescere, svilupparsi e consolidarsi sul territorio, sia del Veneto Orientale che regionale e interregionale, diventando, di fatto, una delle poche “vetrine” in cui poter affrontare concretamente, attraverso una molteplicità di interlocutori, le problematiche che maggiormente riguardano il mondo economico e produttivo.
Una rilevanza che le è stata giustamente e meritatamente riconosciuta dalla Regione Veneto la cui giunta, presieduta dal Governatore Luca Zaia, attraverso una delibera proposta dall’Assessore allo Sviluppo Economico Roberto Marcato, l’ha fregiato del titolo di Fiera Nazionale dell’Agricoltura, premiandone in tal modo proprio il ruolo acquisito nel tempo nel panorama delle fiere di settore. Personalmente sono lieto di aver dato il mio contributo sostenendo e supportando con assoluta convinzione la proposta che è stata poi recepita dall’esecutivo regionale, con mia legittima soddisfazione perchè in questo importante evento ho sempre creduto ritenendolo un vero e proprio punto di riferimento per il mondo economico-produttivo nel contesto di un’area, quella compresa a cavallo tra le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, dove settori come quello dell’agroalimentare hanno avuto e hanno un forte peso specifico che la Fiera di Santo Stefano è riuscita ad intercettare e a valorizzare.
I miei complimenti quindi al Presidente Giancarlo Burigatto, che è da tempo il fulcro attorno a cui ruota tutto l’impianto organizzativo, e, naturalmente, all’intero staff dei suoi collaboratori, estendoli a tutti coloro che nei più svariati ambiti si sono impegnati anche quest’anno per realizzare questo appuntamento, non ultimi, chiaramente, gli espositori che hanno dimostrato e dimostrano di credere in questa rassegna espositiva. Quello dell’agricoltura, e lo dico con cognizione di causa, è un comparto che ha una forte valenza su questo ampio territorio e rappresenta oggi, senza tema di smentite, il settore più rappresentativo, probabilmente alla pari di quello turistico, sia in termini di forze occupate che di portata economica. Un settore che ha dovuto superare anche momenti non facili, con dei periodi di crisi che hanno messo in ginocchio, soprattutto in questi ultimi due anni, diverse realtà, soprattutto medio-piccole, ma che è riuscito, ciò nonostante, a mantenere sempre standard di alto livello grazie alle capacità e all’impegno delle migliaia di operatori e delle loro famiglie.
La Regione Veneto su questo versante ha sempre dimostrato particolare attenzione, proprio a fronte della sua importanza, e proprio all’inizio di luglio lo ha ulteriormente sottolineato in occasione della presentazione del piano di sviluppo rurale che nei prossimi 5 anni avrà a centro parole chiave come giovani, sostenibilità, innovazione, vivibilità, fragilità e focalizzazione, e su queste bisognerà confrontarsu per garantire le basi per il futuro del sistema rurale veneto, con al centro il nuovo quadro strategico della nuova politica agricola comune.C’è anche da dire che, alla luce dei risultati ottenuti dal comparto agricolo veneto nel 2021, gli effetti economici negativi legati al Covid sembrano solo un ricordo lontano. Una conferma che è arrivata dai dati pubblicati recentemente da Veneto Agricoltura che, alla voce produzione lorda agricola complessiva, riportano un incoraggiante 6,4 miliardi di euro, in crescita del +2,9% sul 2020. Il Report di Veneto Agricoltura lancia anche un primissimo sguardo sull’agricoltura veneta nel 2022, che purtroppo si ritrova a fare i conti con una prolungata siccità, altissime temperature e la guerra in Ucraina, che getta incertezze sui mercati e causa incrementi dei costi di produzione (energetici).
Le prime stime, comunque, indicano delle crescite più o meno diffuse su tutti gli ambiti dell’agricoltura regionale, a partire da quello cerealicolo, tanto per citarne uno, dove si registra un ulteriore incremento delle superfici coltivate a frumento tenero, che si prevede possano superare i 100.000 ettari (+5/10% rispetto al 2021) e a frumento duro a circa 15.000 (+5%). Certo è che bisognerà comunque far fronte alle ulteriori emergenze di cui ho accennato precedentemente, in particolare a quella determinata appunto dalla guerra in Ucraina e all’aumento dei costi per le materie prime oltre che per il gasolio e per l’energia che inevitabilmente andranno ad incidere sulle stesse coltivazioni, con evidenti difficoltà da superare un po’ per tutti.
E credo che la Fiera Nazionale di di Concordia Sagittaria, possa quindi essere non solo una vetrina espositiva di qualificato spessore come lo è sempre stata ma anche, e quest’anno ancor di più, un efficace momento di analisi e di riflessione coinvolgendo in qualche modo anche i numerosi espositori e produttori presenti, oltre le migliaia di visitatori, e poter prendere la giusta consapevolezza di situazioni che sono in continua evoluzione e che non riguardano solo il settore agroalimentare ma anche quell’ ampio mondo di consumatori che, pur con tutte le difficoltà derivanti da ciò che è successo e che sta succedendo prima con il Covid e poi con il conflitto bellico, è comunque sempre più alla ricerca di qualità e di sicurezza rispetto ai prodotti che vengono loro proposti.
Ed è con questi auspici e con la giusta dose di ottimismo che rivolgo il mio augurio di buona fiera.
Fabiano Barbisan, Consigliere Regionale del Veneto